VIEN LA PRIMAVERA,
FIORISCONO I MIEI FIORI
CHI NON LAVORA
SON TUTTI SFRUTTATORI
CIELO MARE E TERRA
CHE CI APPARTIENE A TUTTI
SU COMPAR CHE LIBERI SIAM GIA’
CHE LIBERI SIAM GIA’
CHE LIBERI SIAM GIA’
VIENE L’ESTATE
E SI RACCOGLIE IL GRANO
CHI HA LAVORATO
HA LAVORATO INVANO
CIELO MARE E TERRA
CHE CI APPARTIENE A TUTTI
SU COMPAR CHE LIBERI SIAM GIA’
CHE LIBERI SIAM GIA’
CHE LIBERI SIAM GIA’
VIENE L’AUTUNNO
E SI RACCOGLIE L’UVA
IL NOBILE BEVE IL VINO
NOI SI BEVE L’ACQUA PURA
CIELO MARE E TERRA
CHE CI APPARTIENE A TUTTI
SU COMPAR CHE LIBERI SIAM GIA’
CHE LIBERI SIAM GIA’
CHE LIBERI SIAM GIA’
VIENE L’INVERNO
COMINCIA A NEVICARE
IL NOBILE IN POLTRONA
E NOI QUI A LAVORARE
CIELO MARE E TERRA
CHE CI APPARTIENE A TUTTI
SU COMPAR CHE LIBERI SIAM GIA’
CHE LIBERI SIAM GIA’
CHE LIBERI SIAM GIA’
Sono Corrado Barontini. Questo canto lo raccolsi nel 1976 dalla voce di Igino Paris, minatore di Castell’Azzara (n. 1926 – m.1984). Venne pubblicato nella 2° ediz. 1978 del libro “Canti popolari in Maremma” (a cura di C. Barontini, M. Vergari, musica trascritta da F. Manfucci). Tuttavia venne incisa per una trasmissione di RAI 1 da Leoncarlo Settimelli e andò in onda nella primavera del 1977. Si trova su internet nel sito http://www.corodeglietruschi.it le altre interpretazioni vengono dopo. Il testo da voi trascritto reca alcuni errori… ma poco importa perché è bello lo stesso.
Corrado Barontini
Il testo di questo canto venne inciso a Castell’Azzara nel 1976 da Corrado Barontini ed è indicativo delle lotte e delle rivendicazioni del mondo operaio e contadino che anche in Maremma hanno dato luogo a manifestazioni di rilevo sin dai primi anni del ‘900. Secondo l’informatore Igino Paris di Castell’Azzara (1926 – 1984), rappresenta un inno alla primavera, senza nulla togliere alle richieste contenute nel testo che sottolineano chiaramente gli ideali di lotta contro il padronato terriero.
La vostra versione dove l’avete pescata? Ecco il testo pubblicato nel libro dei Canti popolari in Maremma, Grosseto, 1978
Vien la primavera, fioriscono bei fiori
chi non lavora so’ tutti sfruttatori
Rit. Cèlo mare e terra che c’appartiene a tutti
Su compa’ che liberi siam già
che liberi siam già che liberi siam già!
Viene l’estate che si raccoglie ‘l grano
chi ha lavorato ha lavorato invano
Ritornello
Viene l’autunno si raccoglie ‘l granturco
viene ‘l padrone e se lo piglia tutto
Ritornello
Viene l’ottobre che si raccoglie l’uva
chi ha lavorato la beve l’acqua pura
Ritornello
Viene l’inverno comincia a nevicare
‘l ricco ‘n poltrona ‘l povero a lavorare
Ritornello