La mosca mora

E sorte fuor la mosca dal moscaio
per agguantar la mora dal moraio
fra mosca e mora , mi innamorai di
quella traditora….

E sorte fuori il ragno dal ragnaio
per agguantar la mosca dal moscaio,
fra ragno ,fra mosca e mora,
mi innamorai di quella traditora
….
E sorte fuori il grillo dal grillaio
per agguantare il ragno
dal ragnaio,
fra grillo, fra ragno ,fra mosca
e mora,
mi innamorai di quella traditora
….
E sorte fuori il topo dal topaio,
per agguantare il grillo
dal grillaio
fra topo ,fra grillo,fra ragno,
fra mosca e mora,
mi innamorai di quella traditora

….
E sorte fuori il gatto dal gattaio,
per agguantare il topo dal topaio
fra gatto,fra topo,fra grillo ,
fra ragno,fra mosca e mora
mi innamorai di quella traditora
….
E sorte fuori il cane dal canaio
per agguantare il gatto dal gattaio
fra cane,fra gatto,fra topo,
fra grillo,fra ragno,
fra mosca e mora,mi innamorai di
quella traditora….

E sorte fuori il lupo dal lupaio
per agguantare il cane dal canaio,
fra lupo,fra cane,fra gatto,fra
topo,fra grillo,fra ragno,
fra mosca e mora,mi innamorai di quella
traditora…

E sorte fuori il leone dal leonaio
per agguantare il lupo dal lupaio
fra leone,fra lupo,fra cane,fra gatto,
fra topo,
fra grillo,fra ragno,fra mosca
e mora,
mi innamorai di quella traditora……

E sorte fuori la tigre dal tigraio,
per agguantare il leone dal leonaio
fra tigre ,fra leone,fra lupo,fra cane
fra gatto,fra topo,
fra grillo,fra ragno,fra mosca
e mora,
mi innamorai di quella traditora….

E sorte fuor liofante
dal liofantaio,
per agguantar la tigre dal tigraio
fra liofante,fra tigre,fra leone,
fra lupo,fra cane,
fra gatto ,fra topo,fra grillo,
fra ragno,
fra mosca e mora,mi innamorai
di quella traditora….

E sorte fuori l’uomo dall’omaio,
per agguantar liofante
dal liofantaio,
fra omo,liofante,fra tigre,fra leone
fra lupo,fra cane,
fra gatto,fra topo,fra grillo,
fra ragno
fra mosca e mora,
mi innamorai di quella traditora…….

E sorte fori il vino dal vinaio
per agguantare l’omo nell’omaio
fra il vino,fra omo,liofante,fra tigre,fra leone
fra lupo,fra cane,
fra gatto,fra topo,fra grillo,
fra ragno
fra mosca e mora,m’innamorai di quella traditora…..

Va via…. Briaco

GIOVANOTTINO DALLE
TRE CAMICIE
MI VIENI INCONTRO
PER RIFA’ LA PACE
MI VIENI INCONTRO
PER RIFA’ LA PACE
MA IL CUORE MIO COL TUO
NON SE LA DICE

(rit. da ripetere dopo ogni strofa)
VA’ VIA ,BRIACO
PAPAVERO SEI TU
QUANDO CAMMINI CIONDOLI
QUANDO CAMMINI CIONDOLI
VA’ VIA ,BRIACO
PAPAVERO SEI TU
QUANDO CAMMINI CIONDOLI
E IO NON TE VO’ PIU’

QUANDO T’AMAVO IO
T’AMAVA IL SOLE
T’AMAVAN LE GIUNCHIGLIE
E LE VIOLE
T’AMAVAN LE GIUNCHIGLIE
E LE VIOLE
OR CHE NON T’AMO PIU’
NESSUN TI VOLE….

HO SEMINATO UN CAMPO
D’ACCIDENTI
SE LA STAGIONE ME
LA TIRA AVANTI
SE LA STAGIONE ME
LA TIRA AVANTI
CE N’E’ PER TE E PER TUTTI
I TU’ PARENTI…

C’ERA UNA VOLTA C’ERA
UNA VOLTA UNO
STAVA A SEDERE E SI
LEVAVA UN PRUNO
DAL GUSTO ESAGERATO
CHE C’AVEVA
SE LO LEVAVA E SE
LO RIMETTEVA….

E GUARDA DI NON FARE
COME IL PISELLO
CHE SULLA FOGLIA
SE NE STA A INGIALLIRE
TE LO SEI MESSO IN TESTA
D’ESSER BELLO
TE LO CREDEVI
DI FARMI MORIRE

C’AVEVO UN UCCELLINO
SENZA LE PENNE
C’AVEVA IL VIZIO
DI BACIAR LE DONNE
C’AVEVA IL VIZIO
DI BACIAR LE DONNE
LA PRIMA CHE BACIO
LA LI SI SVENNE…

PIERINO IL CACCIATORE
SI SPOSO’
E AVEVA UNA MOGLIE
E DU’ FIGLIOLI
E AVEVA UNA MOGLIE
E DU’ FIGLIOLI
QUANDO ANDO’ A CACCIA
LI FECE FORI

E QUANDO TU VENIIVI
A CASA MIA
LA MEGLIO SEGGIOLINA
ERA LA TUA
LA MEGLIO SEGGIOLINA
ERA LA TUA
OR CHE NON VIENI PIU’
L’HO DATA VIA

HO SEMINATO UN CAMPO
DI CARCIOFI
GIOVANOTTINO
MI SON BELL’E NATI
GIOVANOTTINO
MI SON BELL’E NATI
CARCIOFI COME TE
NON N’E’ VENUTI

SE TU VUO’FA CON ME
AGLI STORNELLI
SVEGLIATI LA MATTINA
QUAND’E I GALLI
SVEGLIATI LA MATTINA
QUAND’E GALLI
E POI SI VEDE CHI
LI FA PIU’ BELLI…

MA IO DI STORNELLI
E NE SO MILLE
ME L’HA INSEGNATI
LA MI’ ZI’ RACCHELLE
ME L’HA INSEGNATI
LA MI’ ZI’ RACCHELLE
QUELLA CHE FA LA CRESTA
ALLE FARFALLE….

NEL MEZZO DEL CAMMIN
DI NOSTRA VITA
MI RITROVAI
PER UNA SELVA OSCURA
MI RITROVAI
PER UNA SELVA OSCURA
CHE LA DIRITTA VIA
ERA SMARRITA…..
( Di strofe ce ne sono tante
e tante altre….
a fantasia dei luoghi e della gente…)

Maggio del Vizzero

SIAMO SETTE MAGGERINI
SIAM VENUTI DALLA FRANCIA
L’HAN GIRATA TUTTA QUANTA
FINO A ROMA E SUI CONFINI
SIAMO SETTE MAGGERINI

SI COMINCIA A SALUTARE
CHI STA SOTTO A QUESTO TETTO
SIANO AL FUOCO SIANO A LETTO
SIANO PUR DOVE GLI PARE
SI COMINCIA A SALUTARE

TORNA A VOI LA RONDINELLA
CHE FA IL NIDO SOTTO IL TETTO
E ANCHE A VOI RAGAZZA BELLA
VI CI VUOLE UN GIOVINETTO
VI CI VUOLE UN GIOVINETTO

DONO A VOI UN MAZZO DI FIORI
E NEL MEZZO C’E’ UNA ROSA
ANCHE A VOI CHE SIETE SPOSA
RICORDATE I VOSTRI AMORI
DONO A VOI UN MAZZO DI FIORI

LA MASSAIA ORMAI SI SENTE
CHE L’E’ ANDATA NEL POLLAIO
E DI UOVA UN CENTINAIO
CE NE DA SE NON SI PENTE
LA MASSAIA ORMAI SI SENTE

BELLE BIMBE CHE DORMITE
DALLE PIUME IL CAPO ALZATE
E NEL MENTRE VI LEVATE
CANTAR MAGGIO SENTIRETE
BELLE BIMBE CHE DORMITE

SE CI DATE DEL BUON VINO
VI SI CANTA PERBENINO
PER UN PEZZO DI FORMAGGIO
VI SI CANTA UN ALTRO MAGGIO
VI SI CANTA UN ALTRO MAGGIO

SE CI DATE UNA MEZZANA
VI SI CANTA UNA SETTIMANA
SE CI DATE UN BEL PROSCIUTTO
VI SI CANTA MAGGIO TUTTO
VI SI CANTA MAGGIO TUTTO

NOI DI QUI FACCIAM PARTENZA
D’ALTRE PARTI ABBIAM D’ANDARE
E NEL FAR LA RIVERENZA
SI COMINCIA A SALUTARE
SI COMINCIA A SALUTARE……

NOI DI QUI FACCIAM PARTENZA…..

Il lamento del carbonaro

(vers. Cfm 2004)

(intro)
ECCOCI ALLA VITA TRIBOLATA
DI CHI VA ALLA MACCHIA LA’ PER LAVORARE
VITA TREMENDA TRISTA E STRAPAZZATA
NON SI PUO’ CREDER QUANTO IMMAGINARE

UN’ANIMA DELL’ INFERNO PIU’ DANNATA
NON POSSA COSI’ TANTO SPASIMARE
NON POLE AVER NE’ SPASMO NE’ DOLORE
QUANTE N’HA IL CARBONARO E TAGLIATORE
(musicale)
PARTE DA CASA TUTTO LIETO IL CUORE
E VA LIETO IN SARDEGNA A LAVORARE
LASCIA LA MOGLIE NI’MEZZO AL DOLORE
SPERANDO UN GIORNO DI POTER TORNARE

DICENDO CHE SE GIOVA IL MIO SUDORE
SPERANZA N’HO DI FAR BUONI GUADAGNI
SOCCORSO VI DARO’ POI LO VEDRETE
COMPRERETE IL VESTIRE E MANGERETE
(musicale)
LE SPERANZE SON BONE CAPIRETE
PERCHE’ IL PADRON FA BONE PROMESSIONI
SI VA PER TUTTO COME BEN SAPETE
COME SECONDO LE COMBINAZIONI

IN CORSICA IN SARDEGNA E INFINO E RIETE
E PER DICENDO DI MAGGIOR FORTUNA
S’ ANDREBBE ANCHE NI’ GGRIGIO DELLA LUNA
(musicale)
S’INCONTRA UNA FORESTA FOLTA E BRUNA
SI FABBRICA UNA CELLA PER DEMORIO
SI FABBRICA DI LEGNO TERRA E SASSI
SEMBRAVA IL RICOVERO DEI TASSI

LA PORTA FAN DI RAMI E DI ALTRI ASSI
IL LETTO ANCOR DI RAMO DEL PIU’ FINO
POLENDA E CACIO SI DOVENTA GRASSI
PER RISPARMIAR SE NE MANGIA ANCO POCHINO

SI DORME DURO SOTTO QUELLE ZOLLE
CO’ I’ CCAPO ‘N TERA COME LE CIPOLLE
(musicale)
IL SANGUE NEL MIO CUORE ANCOR MI BOLLE
STAR SETTE MESI E NON MI SPOGLIO MAI
E TENGO IL FOCO ACCESO LA’ IN FORESTA
ANDA’ E VENI’ CHE SEMBRA UN VIAVAI

FRA LE VISITE E LE CACCIATE
SI PASSA A NON DORMIR MOLTE NOTTATE
(musicale)
ORA C’E’ L’INGIUSTIZIA E L’ANGHERIE
QUANDO IL CAPOMACCHIA IL PREZZO VIENE A FARE
DA CHI VUOLE 20 ,25 E 30
UNO E OTTANTA CE LO FAN BASTARE

MA QUANDE HA FATTO IL PORTAFOGLIO PIENO
LO METTE IN TASCA E A NOI CI DA’ DI MENO
(musicale)
ED ORA CHE RISPONDE IL POVERETTO
BENCHE’ POCO SIA QUEL CHE TU MI DAI
A TERMINA’ IL LAVORO SON COSTRETTO
SENNO’ A CASA NON RITORNO MAI

VEDRO’ SE A LAVORAR 5 O 6 MESI
TU MI RIMANDI A CASA PER LE SPESI
(musicale)
IL DISPENSIER CHE STA SU’ LIBBRI TESI
NON FA CHE AGGIUNGER CIFRE AD ALTRI ZERI
TIENGAN DI LORO LE MISURE E I PESI
PER LEVARCI QUEL CHE C’HAN DATO IERI

POI C’E’ DI TARA UN 15 PER CENTO
POI C’E’ UN RINSACCO SMISURATO
QUELLO LO FAN SECONDO IL SUO TALENTO
PER LEVARCI TUTTO QUEL CHE C’HANNO DATO

FRA TARA RINSACCHI E FRA RIVELLI
CREDETE IN DIO CE NE RIMANGIA MEZZI
(ripete come intro)
RITORNA A CASA DOLORANTE E STRACCO
NON E’ PIU’ OMO
E’ DIVENTATO STRACCIO…….

Ecco l’Aprile (il lamento del carcerato)

(inf. Gino Gigli)

Ecco l’Aprile il fiore della vita
e l’aria è piena di soavi odor
vedo laggiù tra l’erbetta rifiorita
quelli che si amano di un immenso amor.
Io amo degli augelli il gorgheggiar
sugli alberi e sulla verdura
amo col piede calpestar
i prodotti della natura
ma quando scorgo quel sentier
che mi conduce dove bramo
tutti i miei sogni e i miei pensier
volano verso colei che amo.
Ecco l’estate il caldo è soffocante
nelle officine il bravo lavorator
pien di fatica e di sudor grondante
mentre il borghese sprezza questo sudor.
Io dei martelli amo il martellar
sull’incudine dell’officina
amo del gallo il salutar
con la sua sveglia mattutina
e sento nel mio cuor
una forte armonia
quello che sento non so cos’è
so ben d’amarla alla follia.
Cade la neve nel freddo invernale
vedo sui tetti camini a fumar
il focolare riscalda assai male
tutto è silenzio fuori che nel mar.
Amo del fulmine il ritornar
sopra lo scoglio che l’arresta
amo dei tuoni il rumoreggiar
quando si scopre la tempesta
ma quando leggo nel suo cuor
che più non mi ama come prima
mi affliggo nel dolor
dopo i miei sogni alla mattina.
Ed ora chiuso in questa oscura cella
dimenticato da colei che amo ancor
se ci ripenso mi manca la favella
ed il ricordo mi rattrista ognor.
E nella notte amo ascoltar
il grido della sentinella
amo la luna salutar
quando rischiara la mia cella
ma quando penso all’avvenir
alla mia libertà perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentr’ella dorme all’insaputa.

E lu trenu di Bastie

E lu treno di Bastie , fatto gliè per li signori
Piangono li carrettieri suspirano li pastor
Per noialtri osteriani , sono affanni e crepacuore.
Da Bastia a Capo Corso , Capo di Santa Luina
Quando tu soni lu comu alle capre la mattina
Quando tu soni lu comu , alle capre la mattina.
Non si vende ne foraggio , non si beve mica vino
Passano le settimane senza vende un bicchierino
Passano le settimane , senza vende un bicchierino.
Demo via questa iumenta , regalarne sto stallone
Colla frusta e collo sprone nun cammina stu vagone
Colla frusta e collo sprone , nun cammina stu vagone.
Agnulina nostre mule,poliamole allu macellu
Chillu ladru dellu trenu colla e falla di per elio
Chilìu ladru dellu treno , colla e falla di per elio.
Agnulina i nostri chiosi , seminamoli a granone
Chillu ladru dellu treno non consuma che carbone
Chillu ladru dellu treno , non consuma che carbone.
Agnulina mia agnulina , io tè Raggia a di’ ‘na cosa
Quando va laggiù lu treno tiragli di mitragliosa
E la gente che sta dentro , porta tutti alla ritrosa.
IUCCUMELU,IUCCUMELU,IUCCUMELU,IUCCUME’,
IUCCUMELU, IUCCUMELU , IUCCUMELU , IUCCUME’
Donne corse state allegre
Ch’e sbarcato li Lucchesi
Hanno fogli e passaporti
Per girar tutti i paesi.
IUCCUMELU.,IUCCUMELU,IUCCUMELU,IUCCUME’
IUCCUMELU , IUCCUMELU , IUCCUMELU , IUCCUME’
Non piangete , donne corse
Che i Lucchesi torneranno
Preparate le fasciole
Che i bambini nasceranno.
IUCCUMELUI,IUCCUMELU,IUCCUMELU,IUCCUME’
IUCCUMELU,IUCCUMELU,IUCCUMELU,IUCCUME’
IUCCUMELU,IUCCUMELU,IUCCUMELU,IUCCUME’
IUCCUMELU,IUCCUMELU,IUCCUMELU,IUCCUME’

Sotto allo ponte

(inf. Ruggero Villani)

Sotto allo ponte
Ci luce la luna
Stelle nel cielo
Non ne manca manc’ una
Nelle foreste si lagna lo vento
Lo nostro lume
Sara’ presto spento

Ma in una casa ma quale sara’
Piange lo jatto e si sente canta’

Ciucciariella inzuccherata
Quant’e’ lunga ‘sta nuttata
Fa la ninna fa la nanna
Che il tu’ babbo e’ alla campagna

O ciucciariello lo sai
Quanto t’adoro
Le tue bellezze
Le tue collane d’oro

Ciucciariella inzuccherata
Quant’e’ lunga ‘sta nuttata
Fa la ninna fa la nanna
Che il tu’ babbo e’ alla campagna

Son tanti mesi
Che noi semo sole
Cosa ne dite mie care fijole

Fa la ninna fa la nanna
Che l’tu babbo
E’ alla campagna
Dormi……

Sulle montagne
Ci sono le caprette
Ci son le mufle
Ci sono le cervette
E ci sono i tre conigli
Corri tu che tu gli pigli
Dormi…..

L’ America

( inf. Maddalena Filoni e altri)

Tutti mi dicon
L’America e’ bella
E’ circondata dai monti
E dai piani
Ma con l’industria
Dei nostri Italiani
Han costruito paesi e citta’

E trenta giorni
Di macchina a vapore
Noi nell’America siamo arriva’
No’ abbiam trovato
Ne’ paglia ne’ fieno
Abbiam dormito
Sul duro terreno

Abbiam dormito
Sul duro terreno
Come le bestie
Andar a riposar
E con l’industria
De’ nostri Italiani
Abbiam fondato
Paesi e citta’

L’America e’ lunga
L’America e’ larga
L’e’ circondata
Dai monti e dai piani
E con l’industria
De’ nostri Italiani
Abbiam fondato
Paesi e citta’

Maggio di Maresca

Al ritornar del Maggio
dileguasi ogni nembo
laterranelsuogrembo
ci invita a cantar.
Ogni anno coi cantici
o Maggio bramato
sarai salutato
da mille cantor
O fanciulle, giovinetti
nuovo Maggio ritorno’
si ridestano gli affetti
amera’ chi non amo’ —
Non più’ spogliata e tacita
la selva e la foresta,passata e’ la tempesta
dei venti il furor

Ogni anno coi cantici
o Maggio bramato
sarai salutato
da mille cantor.

Al profumo delie rose
nell’ebrezza dell’April
giovinetta si nascose
per far l’animo gioir.

Il passaporto della Leggera

inf. Pellegrino Petrucci

{parlato}

Chi voi sape’ la casa mia?
La Chiesa il Camposanto e l’Osteria!
Si deve comodamente
tagliare i capelli senza levarsi il cappello,
tagliarsi l’unghie de’ piedi
senza levarsi le scarpe!
E il lunedì?

{cantato}

E il lunedì la legge non permette
che la leggera e vada al lavora’.
Martedì poi e l’è il giorno seguente
un voglio fa’ niente, mi voglio riposa’;
una festa voglio fa’.
Mercoledì è giorno di mercato
mi sono ubriacato: dall’oste voglio anda’.
Giovedì poi mi reco sul lavoro
comincio a lavora’
prendo una forma, mi casca il martello
per questo, per quello non voglio lavora’
una festa voglio fa’.
Venerdì poi l’è giorno di passione:
è morto il Signore, lo voglio rispetta’
all’osteria voglio anda’.
Sabato poi che l’è l’ultimo giorno
o Dio che bei giorno, lo voglio rispetta’
mi voglio riposa’.
Arriva la Domenica, mi reco al cantone
aspetto il Padrone che mi venga a paga’.
Arriva il padrone tutto arrabbiato:
‘gnorante sfacciato ti
voglio licenza’.
Perché signor Padrone,
perché senza ragione
mi vuole licenza’.